Rassegna Stampa
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ROBOREPORTER.IT
Stanziati 450 milioni di euro per la bonifica dei siti contaminati in Italia
CORRIERE DELLE ALPI
Una nuova tecnologia per abbattere i Pfas Acque del Chiampo lancia il progetto
Presentato un nuovo processo che mira a ottenere la degradazione completa delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) contenute nei percolati da discarica mediante degradazione termica. Un risultato che forse dovrebbe far riflettere anche sull’importanza del sostegno alla ricerca scientifica.
TGCOM24.MEDIASET.IT (WEB)
Obbligo assicurativo contro le calamita’ naturali, cosa devono sapere le imprese
Dal 2025 è entrato in vigore l’obbligo per le imprese italiane di stipulare una polizza contro le calamità naturali (alluvioni, terremoti, frane), con scadenze differenziate per dimensione aziendale. Nonostante questo importante passo, gli esperti di Pool Ambiente e ANIA sottolineano che tale obbligo non copre i danni ambientali (inquinamento), per i quali lo Stato spende miliardi, evidenziando una lacuna di consapevolezza tra le imprese
E-GAZETTE.IT
Acque e aria d’Europa. Queste le decisioni di Bruxelles contro gli inquinanti
La Commissione Europea alza il livello della tutela ambientale: nuove direttive mirano a rafforzare la resilienza idrica e migliorare la qualità dell’aria, con limiti più severi agli inquinanti e nuove misure per il monitoraggio e la giustizia ambientale. Un passo deciso verso l’obiettivo “inquinamento zero” entro il 2050.
NOTIZIA OGGI VERCELLI
Ambiente: Gruppo Marazzato in prima fila nella lotta ai PFAS, i nuovi microinquinanti
PFAS sotto i riflettori a Villastellone: in collaborazione con università e istituzioni, il Gruppo Marazzato ha promosso un convegno dedicato alle tecnologie per il trattamento dei nuovi microinquinanti e in particolare dei PFAS. Tra i temi, l’applicazione di tecnologie innovative come la SAFF (Surface Active Foam Fractionation) e i carboni attivi autorigenerativi per la rimozione di questi microinquinanti da acque superficiali e percolati, e l’impegno della Regione Piemonte nella regolamentazione e ricerca sui PFAS. Queste sostanze restano quindi al centro della ricerca scientifica e del dibattito, ma si moltiplicano le possibilità, per le aziende virtuose, di evitarne la diffusione nell’ambiente.
LALEGGEPERTUTTI.IT
Terreno sporco, paga il proprietario: la stangata per chi non vigila
Terreno trasformato in discarica? Il proprietario paga. Il TAR Veneto ha stabilito che anche in caso di rifiuti abbandonati da terzi, il proprietario è responsabile se non ha vigilato. La sentenza introduce il principio di “colpa omissiva”, con pesanti conseguenze economiche per chi dimostra disinteresse nella custodia del proprio fondo.
IL SOLE 24 ORE
Il proprietario del terreno se non vigila risponde dell’inquinamento altrui
Il proprietario del terreno risponde dell’inquinamento altrui se non vigila. Secondo il Tar Veneto, la responsabilità per rifiuti abbandonati da terzi si fonda sulla colpa omissiva, escludendo la responsabilità oggettiva. L’omissione di cautele, quali recinzioni, cartelli e ispezioni regolari, configura la responsabilità solidale per aver favorito lo sversamento incontrollato.
IL TIRRENO ED. PISA-PONTEDERA-EMPOLI
Idrocarburi nei terreni parte la bonifica finale
Parte la bonifica finale dei terreni contaminati da idrocarburi sversati nel 2015 a seguito di un furto sull’oleodotto Eni Livorno-Firenze. Il piano approvato, a carico di Eni, prevede interventi per quasi un milione di euro e durerà 45 mesi.
RAGUSAOGGI.IT (WEB)
Ragusa: 2,8 milioni per la messa in sicurezza della discarica di Cava dei Modicani
Stanziati a Ragusa 2,8 milioni di euro nel 2025 per la messa in sicurezza della discarica di Cava dei Modicani. Nonostante le prescrizioni urgenti (dal 2019) e una diffida regionale (2021), gli interventi necessari per ridurre l’impatto inquinante non sono stati ancora eseguiti.
ILGAZZETTINO.IT (WEB)
Schiuma bianca nel canale Vigenzone, verifiche in corso per il rischio inquinamento
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Il Governo italiano ha annunciato un significativo investimento di quasi 450 milioni di euro destinati alla bonifica dei siti contaminati su tutto il territorio nazionale. Bene, ma si tratta di soldi della collettività a beneficio della collettività, per un danno causato dal privato. Sarebbe ben più opportuno, forse, che si privilegiasse il ricorso a forme moderne di garanzia finanziaria, che nell’abbinamento con coperture assicurative adeguate potrebbero salvaguardare sia il bene pubblico che la continuità dell’impresa, e con questa il benessere dell’indotto e del tessuto economico e sociale locale