Rassegna Stampa

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20.05.25

LA NAZIONE - EDIZIONE SIENA/VALDELSA

Rifiuti in fiamme alla Rugi Incendio al centro rottamazione Paura e sconforto dei titolari

20.05.25

OKSIENA.IT

GROSSO INCENDIO A COLLE DI VAL D’ELSA, FIAMME NEL CENTRO RACCOLTA RIFIUTI

20.05.25

L' ALTRAVOCE - QUOTIDIA NO DI BASILICATA

IL TAR SCAGIONA L’ENI PER IL CLOROFORMIO TROVATO SOTTO IL CENTRO OLIO DI VIGGIANO

Il Tar ha scagionato un centro oli di Viggiano, in Basilicata, dall’accusa di aver contaminato le acque di falda con cloroformio (triclorometano), identificando in perdite lungo l’asta fognaria della zona industriale, esterna al sito, la sorgente della contaminazione.

16.05.25

LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE

Pfas, riconosciuta la malattia professionale

Sentenza importante che riconosce la correlazione tra l’esposizione ai PFAS e il tumore. Questa sentenza rivestirà sicuramente un importante ruolo per i processi in corso e futuri relativi a casi di contaminazione da PFAS che in Italia potrebbero essere centinaia.

15.05.25

NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA - LECCE

Il mare diventa “rosso” per via del fango sversato da un cantiere edile sul porto di Tricase

Anche un materiale inerte come il fango può arrecare gravi danni all’ambiente, in particolare se viene sversato in grandi quantità in mare, fiumi e laghi. La presenza del fango può infatti danneggiare gravemente specie e habitat portando alla moria di varie specie. Tale sversamento anche se non riguarda sostanze pericolose potrebbe quindi richiedere costi di ripristino che, a seconda dell’entità del danno, possono essere anche ingenti (anche superiori al milione di euro) e richiedere diversi anni di intervento per il completo ripristino delle risorse naturali danneggiate. Le polizze per i danni all’ambiente coprono anche questa tipologia di scenari e i relativi costi di ripristino, è auspicabile che in futuro sempre più aziende si dotino di questa copertura.

16.05.25

GREENREPORT.IT (WEB)

Il Consiglio d’Europa adotta una convenzione per combattere i crimini ambientali

Il nuovo trattato definisce e criminalizza un’ampia gamma di reati contro l’ambiente e consente agli Stati di perseguire gli autori di atti
intenzionali che provocano catastrofi ambientali assimilabili a ecocidi. Per rendere l’azione dei Paesi ancora più efficace, la convenzione contiene anche l’obbligo per gli Stati di definire e pubblicare una strategia nazionale per prevenire e combattere i reati ambientali, oltre a quello di raccogliere a intervalli
regolari dati e promuovere la ricerca nel campo dei reati ambientali, al fine di studiarne le cause e gli effetti, i tassi di incidenza
e di condanna, nonché l’efficacia delle misure adottate. Il nostro Paese dovrebbe senza dubbio incentivare maggiormente la prevenzione dei danni all’ambiente e in generale da parte delle imprese una migliore gestione dei rischi di responsabilità ambientale oggi trascurata dalla maggior parte delle imprese.

15.05.25

GAETA.IT

Incendio in un magazzino edile a Rosta, colonne di fumo visibili a chilometri di distanza

Il magazzino interessato dallo scoppio del incendio era utilizzato per conservare materiali da costruzione vari e attrezzature pesanti. La presenza di sostanze altamente infiammabili come vernici e pannelli isolanti ha contribuito ad accelerare la propagazione delle fiamme. Il legname, in quantità considerevole, ha inoltre alimentato il rogo, generando fumo denso e tossico. Per garantire la sicurezza sia degli operatori che della popolazione, le autorità locali hanno chiuso la zona interessata per diverse ore. Il traffico è stato deviato e l’accesso all’area è rimasto interdetto fino al termine delle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza.

Quando si verifica un incendio si producono fumi e acque di spegnimento carichi di sostanze tossiche e potenzialmente contaminanti. Tali sostanze se non opportunamente contenute o rimosse possono causare gravi danni alle risorse naturali, alle persone, a cose e altre attività. Spesso si rende necessaria l’evacuazione di abitazioni e attività limitrofe e il blocco di alcune strade. Anche queste sono conseguenze dell'”Inquinamento” derivante dall’incendio.

Il 99% delle imprese è scoperto in caso di incendio per tutti i danni all’ambiente (diretti e indiretti) e pertanto si ritrova a dover sostenere le spese di bonifica e risarcimento dei terzi danneggiati in un momento che può già essere di grande difficoltà per via dell’incendio subito.

La migliore strategia per proteggersi dagli incendi e dalle potenziali conseguenze deve necessariamente includere anche una copertura completa per i danni all’ambiente.

15.05.25

LINKORISTANO.IT (WEB2)

Fiamme e fumo denso, incendio nella discarica

14.05.25

HASHTAGSICILIA.IT

Italia avvelenata: solo il 6% dei suoli bonificati.

Il report delle associazioni ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera mette a fuoco una situazione di stallo rispetto al tema delle Bonifiche ambientali. Emergono infatti dal report gravi ritardi amministrativi, una media bassissima di 11 ettari bonificati
l’anno, 35 reati di omessa bonifica dal 2015 al 2023.  Secondo l’esperienza maturata dal Pool Ambiente, le imprese che si dotano di una copertura assicurativa per i danni all’ambiente sono statisticamente più attente al rispetto delle leggi, incluse le norme ambientali, sono quindi meno soggette a ecoreati e, qualora si verifichi un danno all’ambiente, sono in grado di ottemperare agli obblighi di bonifica. La scarsa diffusione di tali coperture impedisce che tale effetto positivo si esplichi su tutto il territorio italiano. Servirebbero infatti incentivi ad  un maggior ricorso a tali coperture che oggi è fermo a meno dell’1% delle imprese italiane.

14.05.25

RICICLANEWS.IT

In dieci anni compiuti in Italia quasi 7mila reati ambientali

L’esperienza maturata dal Pool Ambiente evidenzia come la sottoscrizione di una copertura assicurativa per i danni all’ambiente costituisce un importante stimolo per l’impresa a rispettare le norme vigenti, compresi gli obblighi di bonifica e ripristino. Una maggiore diffusione delle coperture assicurative di responsabilità ambientale avrebbe un indubbio beneficio di riduzione degli ecoreati a beneficio dell’ambiente, della salute delle persone e delle casse dello stato che spesso si trovano a finanziare le bonifiche al posto dei responsabili insolventi.