Rassegna Stampa
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VISTANET.IT (WEB2)
Notte di paura a Sarroch, incendio alla Saras: sirene, fumo e allarme tra i cittadini
L’incendio avvenuto nella notte presso la raffineria Saras di Sarroch evidenzia ancora una volta quanto siano elevati i rischi ambientali associati alle attività industriali complesse. Nonostante l’intervento tempestivo delle squadre antincendio e l’assenza di feriti, l’episodio ha generato forte apprensione tra i cittadini e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza dell’impianto. In contesti ad alta criticità come quello petrolchimico, ogni incidente può comportare potenziali danni all’ambiente, con impatti su aria, suolo e acque, e conseguenze anche sulla salute pubblica. È fondamentale che le imprese adottino sistemi di gestione ambientale robusti, investano in prevenzione e garantiscano trasparenza nelle comunicazioni con il territorio. La governance ambientale non può essere un elemento accessorio, ma deve diventare parte integrante della strategia industriale.
CORRIEREIRPINIA.IT (WEB)
Inquinamento ambientale, il report dell’Iss e della Procura di Avellino: “L’Irpinia e’ verde solo a
Il recente accordo tra l’Istituto Superiore di Sanità e la Procura di Avellino rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra scienza e giustizia nella tutela ambientale. L’indagine epidemiologico-ambientale ha permesso di mappare 296 siti potenzialmente contaminanti, evidenziando come oltre metà della popolazione irpina viva a meno di un chilometro da fonti di rischio. Questo lavoro dimostra quanto sia fondamentale, per le imprese, adottare una governance responsabile e una gestione corretta dei rischi ambientali. I dati raccolti da campionamenti su acqua e suolo consentono di risalire alle responsabilità aziendali, rafforzando la tutela dei cittadini e del territorio. In un contesto dove anche l’omessa bonifica può comportare responsabilità penali, è sempre più urgente che le imprese integrino la sostenibilità ambientale nei propri modelli di business.
CORRIERE ROMAGNA DI RAVENNA FAENZA-LUGO E
Rio Rovigo 7 mesi dopo il disastro
Frana e rifiuti: il rischio ambientale non va sottovalutato
Il disastro del Rio Rovigo ha riportato alla luce una discarica dimenticata, con gravi conseguenze per i corsi d’acqua. L’evento dimostra quanto sia cruciale che le aziende gestiscano correttamente i propri rischi ambientali, investendo in prevenzione e dotandosi di coperture assicurative adeguate per i danni all’ambiente, per evitare impatti duraturi su territorio e comunità.
IL RESTO DEL CARLINO - EDIZIONE MACERATA
Idrocarburi nel pozzo: interviene l’Ast
L’ARPA che rileva la presenza di idrocarburi nell’acqua di un pozzo. é così che partono molti procedimenti di bonifica a carico di imprese, da controlli di routine effettuati dalle agenzie regionali di protezione dell’ambiente. Da un campione contaminato partiranno infatti ulteriori indagini che porteranno ARPA a risalire alla fonte dell’inquinamento. La convinzione di poter nascondere un inquinamento è ancora molto diffusa nel nostro paese e porta a sottovalutare i rischi ambientali e le loro conseguenze. Ma è importante tenere a mente che sono diversi i reati che ruotano attorno a inquinamento e mancato rispetto degli obblighi di autodenuncia e bonifica.
L' ALTRAVOCE - QUOTIDIA NO DI BASILICATA
NEMOLI BRUCIA L’AZIENDA DELLE PIZZE, IN 50 RISCHIANO IL POSTO
Incendio in azienda alimentare: anche il food ha rischi ambientali
Il rogo che ha colpito la “Mediterranea Quality Food” dimostra come anche le aziende alimentari siano esposte a rischi ambientali rilevanti. Oltre ai danni economici e sociali, eventi come questo possono generare impatti sull’ambiente e sul territorio. È fondamentale che anche il settore agroalimentare investa in prevenzione e si tuteli con coperture assicurative per la responsabilità ambientale.
TORINOTODAY.IT (WEB)
Incendio nello stabilimento della Teksid Aluminium di via Umberto II a Carmagnola, nube di fumo visi
Teksid Aluminum, azienda metalmeccanica specializzata nella fusione di alluminio per componenti automobilistici, è stata interessata da un incendio nella notte nel sito di Carmagnola (TO), scoppiato intorno alle 22:00, domato all’alba con l’intervento di nove squadre dei vigili del fuoco. L’evento ha generato fumi contenenti VOC e altri composti, che hanno stimolato controlli ambientali da parte di Arpa Piemonte per valutare possibili ricadute su aria, suolo e salute dei residenti. Il caso sottolinea quanto sia vitale per imprese del genere disporre di assicurazioni che coprano danni ambientali, non solo materiali, per fronteggiare responsabilità, costi imprevisti e obblighi di bonifica legalmente obbligatori.
ILMATTINO.IT (WEB)
Incendio ad Arienzo, sito rifiuti in fiamme: incubo veleni in corso gli accertamenti dell’Arpac
Un vasto incendio ha colpito un’azienda di stoccaggio rifiuti a Forchia, al confine con Arienzo, sprigionando una nube tossica visibile a chilometri. Le cause del rogo non sono ancora note. L’Arpac ha avviato il monitoraggio di diossine e altri inquinanti atmosferici. Il sindaco ha disposto misure urgenti, tra cui la chiusura delle scuole e il divieto di consumo di prodotti agricoli.
ITALIA OGGI SETTE (ITALIA OGGI)
Imprese, inquinare costa caro
La nuova legge Terra dei Fuochi, approvata il 1° ottobre 2025, introduce un giro di vite contro le imprese responsabili di reati ambientali, anche se commessi per colpa. Oltre a sanzioni pecuniarie elevate, sono previste misure interdittive come la revoca di autorizzazioni, il divieto di contrattare con la PA e la chiusura dell’attività. Viene ampliato il catalogo dei reati ambientali e rafforzata la responsabilità amministrativa delle aziende. Stanziati 15 milioni di euro per la bonifica dei siti contaminati, con poteri speciali al Commissario unico.
IL SOLE 24 ORE
Frane e alluvioni. Cresce del 15 il territorio italiano a rischio dissesto
Gli eventi naturali come frane e alluvioni stanno diventando sempre più frequenti e intensi, e quando colpiscono aree industriali, il rischio di contaminazione ambientale è altissimo. Il report ISPRA evidenzia che oltre 75.000 imprese si trovano in zone a elevata pericolosità, ma il 99% è impreparato ad affrontare un evento di contaminazione, contenerne i danni o sostenere le spese di bonifica. Solo l’1% dispone di una polizza assicurativa ambientale dedicata. È urgente colmare questo gap per proteggere ambiente, salute e continuità produttiva.
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Il caso Miteni è emblematico dei danni ambientali e sanitari causati da una gestione irresponsabile del rischio industriale. L’inquinamento da PFAS ha contaminato le falde di tre province venete, provocando migliaia di morti e gravi patologie. La sentenza della Corte d’Assise ha riconosciuto condanne penali e risarcimenti per decine di milioni di euro, tra cui 58 milioni al Ministero dell’Ambiente. I costi di bonifica e compensazione sono enormi e dimostrano quanto sia cruciale, per le imprese, prevenire il danno ambientale prima che diventi irreparabile.