Rischio inquinamento
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VERONASERA.IT (WEB)
Pfoa e tumori ai testicoli, c’e’ correlazione. «Servono screening mirati»
AUTOMAZIONE-PLUS.IT ( WEB2)
La prevenzione, chiave per proteggere ambiente e salute
Interessante presentazione del Rapporto Pool Ambiente 2024, recentemente presentato nella saletta stampa della Camera dei Deputati, che vuole fare il punto sulla (assenza di) prevenzione dei danni ambientali in Italia, e proporre delle soluzioni
ILFATTOQUOTIDIANO.IT (WEB)
Ormai i Pfas sono ovunque, anche nell’acqua
I Pfas sono un gruppo di migliaia di sostanze chimiche di sintesi prodotte dalle industrie, ancora oggi ampiamente usate perché in Italia non esiste una legge che ne vieti la produzione e l’utilizzo. Trovano ampia applicazione perché idrorepellenti, stabili e resistenti alle alte temperature, pur essendo pericolosi la nostra salute, trovano impiego in una vasta gamma di applicazioni industriali e prodotti di largo consumo. Possono essere chiamati il nuovo amianto.
GIORNALEPARTITEIVA.IT
In Italia il 73% dei danni arrecati all’ambiente dalle imprese potrebbe essere evitato intervenendo su manutenzioni ed errori umani
Il 27 Febbraio è stato presentato alla Camera dei Deputati il Report Pool Ambiente 2024 da cui emerge che, ogni anno, in Italia si verificano più di 1.000 casi di danno all’ambiente. Di questi, il 73% potrebbe essere evitato intervenendo sulle attività di manutenzione e di formazione.
GreenStyle
Cos’è l’inquinamento termico e quali rischi comporta
L’inquinamento termico è un problema ambientale che può avere un profondo impatto sul nostro Pianeta. Questa forma di inquinamento è causata perlopiù dalle attività industriali e dall’immissione di sostanze inquinanti nell’ambiente, ma possiamo fare qualcosa per arginare il problema.
ILFATTOQUOTIDIANO.IT (WEB)
I fiumi della Toscana contaminati dai Pfas
In Toscana il distretto cartario di Lucca contribuisce all’inquinamento da Pfas (composti poli e perfluoroalchilici) di numerosi corsi d’acqua, sono in corso le indagini.
TG.LA7.IT (WEB)
Svezia, scoppia un incendio nel piu’ grande parco divertimenti del Paese | TG LA7
Non si è soliti pensare ad un parco di divertimenti come fonte di un possibile danno ambientale, ma è quello che può accadere di fatto in qualsiasi attività produttiva, con la formazione di nubi tossiche che possono interrompere le attività limitrofe e causare danni respiratori alla popolazione, e con la formazione di acque e schiume di spegnimento che possono penetrare nel terreno e contaminare la falda o impattare i corsi d’acqua vicini. Tutti danni che non sono normalmente coperti dalle polizze incendio ma solo da polizze dedicate di tutela ambientale
CORRIERE DI VERONA (CORRIERE DELLA SERA)
Fuga di solventi Tommasi vieta alle famiglie il rientro a casa
Un immobile in ristrutturazione, un cantiere edile impegnato per la realizzazione del cappotto termico: uno dei numerosissimi interventi in corso di realizzazione in tutta Italia, a cui guardiamo spesso senza pensare al rischio di inquinamento che può esservi celato, per esempio per una fuga da solventi come nel caso in esame, con l’intossicazione di diverse famiglie residenti nell’edificio.
LA NUOVA ECOLOGIA
Cocktail chimico
I dati del rapporto “Stop pesticidi nel piatto” di Legambiente: oltre che sul cibo, i fitofarmaci
sono presenti nelle falde, nei terreni e danneggiano la biodiversità.
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Un recente studio sembrerebbe dimostrare una correlazione fa PFAS e tumore ai testicoli: un ulteriore evidenza scientifica della pericolosità di numerosi composti facenti parte di una grandissima famiglia di sostanze chimiche nata 70 anni fa, che ha visto un enorme sviluppo, al punto da contare oggi oltre 10.000 composti, fondamentale praticamente in qualsiasi settore ed attività umana, ma i cui effetti fortemente negativi e persistenti sulla salute umana e sull’ambiente stanno cominciando a venire alla luce solo negli ultimi 10 anni. Probabilmente il principio di precauzione previsto dalla normativa ambientale andrebbe preso in più seria considerazione, anche riflettendo sul fatto che ciò che è legale (perchè non ancora sufficientemente studiato e normato) oggi, potrebbe non esserlo più domani, con le conseguenti responsabilità ambientali (che sono retroattive, per quanto riguarda l’obbligo di bonifica)