Danno Ambientale

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24.03.22

Corriere

Danni impianto chimico

Lo scenario di una guerra rende evidentemente tutto più drammatico e catastrofico, ma quello che dobbiamo comunque tenere sempre presente è che uno stabilimento o un deposito di sostanze chimiche, anche di uso quotidiano e domestico come l’ammoniaca, non è mai da sottovalutare e può creare gravi conseguenze all’uomo e all’ambiente, sia nel caso di incidente che, come nel caso in esame, di uso scellerato di bombe.

24.03.22

Gazzetta

Nave Felicity Ace

L’affondamento di una nave da trasporto, anche se non si stratta di una petroliera o di un’imbarcazione che trasporta sostanze chimiche, può sempre causare gravi danni ambientali legati alle importanti quantità di carburante necessarie alla nave stessa e, nel caso in esame, anche all’affondamento delle – per altri versi – ecologiche batterie dei veicoli elettrici.

18.03.22

tio.ch

Moria di pesci a causa di uno sversamento di liquami

Uno sversamento di liquami in un torrente da parte di un allevamento animale ha provocato un’ importante moria di pesci. L’approvvigionamento di acqua potabile dalle fonti circostanti è stato fermato. Uno dei problemi principali legati alle aziende zootecniche è l’emissione di ammoniaca in particolare attraverso i reflui zootecnici che, se non opportunamente trattati, possono causare gravi danni all’ambiente.

11.03.22

THEWATCHERPOST.IT

La guerra e i danni ambientali: il caso Ucraina

La guerra è specialmente morte, ma ci sono altre perdite meno visibili: i danni ambientali che vengono prodotti attraverso bombardamenti ed esplosioni che generano incendi, ma anche lo sfruttamento del suolo da parte degli eserciti, la presenza di industrie che abbandonate e non più manutenute possono provocare seri danni all’ambiente.

09.03.22

LINKIESTA.IT (WEB)

La guerra ha anche un enorme costo ambientale

Una guerra, in qualsiasi parte del mondo si svolga, ha pesanti conseguenze sulla scena climatica, soprattutto oggigiorno che ci troviamo già in una situazione di non ritorno. Le emissioni di CO2 dei più grandi eserciti sono maggiori di quelle di molti paesi del mondo messi insieme.

25.02.22

TELEAMBIENTE.IT

Inquinamento, allarme al lago di Ragogna: tinto di nero il manto dei cigni

Anche un piccolo sversamento di sostanze inquinanti può arrecare danni molto gravi alle risorse naturali, soprattutto se estremamente vulnerabili come un piccolo lago che ospite specie protette, luoghi di nidificazione, habitat naturali. In questo caso si sta ancora cercando l’origine dello sversamento. Il ripristino dell’area e delle specie danneggiate potrebbe richiedere interventi molto lunghi ed onerosi.

06.02.22

IL MESSAGGERO

Fiumi all’asciutto e incendi invernali. L’anno della siccita’

Il cambiamento climatico sta manifestandosi in modo sempre più concreto nella realtà di ogni giorno e di ogni cittadino

27.01.22

ASSINEWS.IT (WEB)

Diritto ambientale, il caso Shell scuote le industrie inquinanti

La Corte distrettuale olandese ha riconosciuto che gli impegni assunti da Shell in merito alla riduzione delle emissioni non fossero sufficienti, pertanto la Corte distrettuale de l’Aja, ha accolto la
richiesta presentata da 7 Ong e 17mila cittadini olandesi contro la multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell, condannando la multinazionale a tagliare le emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Questo fatto costituire un precedente molto importante, anche in considerazione del fatto che le emissioni di Co2, prime responsabili dei drammatici cambiamenti climatici, sono imputabili alle attività inquinanti delle imprese.

03.12.21

TAG24.IT

Accadde oggi, 3 dicembre 1984: il disastro di Bhopal

Corre l’anniversario di Bhopal uno dei più gravi disastri ambientali del mondo che è importante non dimenticare. Questa tragedia si verificò nella città indiana di Bhopal a causa
della fuoriuscita di 40 tonnellate di isocianato di metile, dallo stabilimento della Union Carbide India Limited e causo danni gravissimi a centinaia di migliaia di persone, terreno, acque, specie e habitat. Oggi le norme ambientali prevedono controlli per evitare che eventi come questo si possano verificare. Resta comunque fondamentale una opportuna gestione dei rischi ambientali da parte di tutte le imprese e un’adeguata copertura assicurativa per i danni all’ambiente.

18.11.21

BUONGIORNOSLOVACCHIA. SK (WEB2)

In Europa chi inquina non paga per i danni che provoca

Presentazione degli interessanti risultati di un’analisi europea sui casi di danno all’ambiente e sui costi di ripristino effettivamente sostenuti dai responsabili, che evidenzia la parziale disapplicazione del principio “chi inquina paga” e la necessità di altre soluzioni per una sua migliore e più efficace implementazione