rischi ambientali
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CORRIERESALENTINO.IT
Divampa l’incendio a ridosso della statale: danni all’azienda florovivaistica
Ma quali danni ambientali potrebbe mai causare un’azienda florovivaistica?
In effetti ne può causare diversi, non ultimo l’incendio, che interessando per esempio le coperture in materiale plastico di una serra può originare fumi pericolosi, che possono – come nel caso presentato – anche impattare la viabilità circostante e le attività limitrofe
ECOBLOG.IT (WEB)
Inquinamento delle acque sotterranee: cause ed effetti
Questo articolo riporta le cause e le conseguenze per quanto riguarda l’inquinamento delle acque sotterranee, è fondamentale una corretta prevenzione ed un trasferimento del rischio come ad esempio le polizze assicurative per essere in grado di far fronte a spese ingenti in caso di danno.
Irpimedia
L’esposizione ai Pfas dei Vigili del fuoco
Il problema dei PFAS potrebbe non essere legato ai soli stabilimenti chimici di produzione, come il noto caso Miteni in Veneto, ma anche all’utilizzo dei prodotti che li contengono, quali i DPI dei Vigili del Fuoco e le schiume antincendio.
Ricordiamo che con il termine PFAS si intende una famiglia di composti che include oltre 5000 sostanze chimiche, in gran parte non regolamentate e/o con effetti sanitari in gran parte ignoti o non adeguatamente approfonditi, e che quindi richiedono per legge (oltre che per buon senso) l’applicazione di un principio di gestione del rischio che va sotto il nome di principio di precauzione.
Arpae
Alluvione a Conselice, monitoraggi ambientali in corso
A pochi giorni dal termine dell’alluvione dell’Emilia Romagna (ammesso che si possa considerare terminata, considerato che molte aree sono ancora allagate) l’Arpae è nel pieno delle attività di monitoraggio delle potenziali situazioni di inquinamento, senza rilevare per ora situazioni particolarmente critiche
LASVOLTA.IT
L’inquinamento ora si osserva da satelliti di Platino
E’ iniziata in Italia per conto dell’agenzia spaziale europea la realizzazione di 4 satelliti innovativi che consentiranno il monitoraggio ambientale del territorio, cartografando ad altissima risoluzione ed in tempo reale incendi, inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo, fornendo quindi ai cittadini ed alla pubblica amministrazione dati estremamente utili per migliorare la gestione ambientale del Paese.
LIFEGATE.IT
Un master forma i futuri professionisti del risk management ambientale
Sta per iniziare uno dei pochi corsi in Italia specificatamente sui temi della gestione del rischio del danno all’ambiente e delle coperture assicurative. E’ un corso organizzato da Cineas, in collaborazione con il Pool Ambiente, pensato per chi lavora e desidera approfondire, con lezioni teorico pratiche, questi temi sempre più di attualità
BBC SCIENCE WORLD
La scienza e la crisi climatica
L’incremento di CO2 nell’aria a causa delle attività umane è alla base di un sempre più innegabile cambiamento climatico, che a fronte del ridicolo risparmio di qualche soldo di riscaldamento in inverno è in realtà la causa di stravolgimenti che minacciano la nostra società, con l’incremento dei fenomeni climatici estremi, la desertificazione, la diffusione di nuove malattie, la crescita incontrollata di specie aliene, e per tale motivo anche prive dei naturali antagonisti. Un articolo interessante per entrare nella complessità del tema
CORRIEREDITARANTO.IT
Ilva, riavvio Afo 4 causa picco benzene
La ripartenza dell’altoforno 4 del siderurgico di Taranto, ha causato un aumento significativo delle concentrazioni degli inquinanti gassosi, in particolare biossido di zolfo (SO2) , b e n z e n e (C6H6), biossido di zolfo (SO2). Il dato più importante e preoccupante riguarda un aumento delle concentrazioni di benzene. Ricordiamo che il b e n z e n e è una sostanza cancerogena, classificato dallo IARC nel gruppo 1, cioè tra le sostanze per le quali esiste un’evidenza accertata di induzione di tumori nell’uomo. Può essere facilmente assorbito per inalazione, contatto cutaneo o i n g e s t i o n e. In considerazione di tutto quanto sopra detto, ARPA ha ritenuto di dover trasmettere comunicazione ad ISPRA, quale Autorità di Controllo, rappresentando la necessità che siano effettuati approfondimenti in merito agli eventi occorsi, alle relative modalità di gestione, ed alla gestione dei sistemi di monitoraggio delle emissioni, rappresentando la completa disponibilità dell’Agenzia a fornire supporto tecnico nelle forme e modalità che la stessa ISPRA riterrà opportune.
“Chi inquina paga?” si chiedono gli autori di questo articolo, preludio ad un podcast sulla storia della Caffaro. Per chi non lo sapesse, era uno stabilimento che trattava PCB, una delle tante sostanze chimiche utilizzate dall’uomo per mille applicazioni, salvo poi scoprirne gli effetti nefasti sulla salute umana e sull’ambiente. Cosa successa nel recente passato, ma che purtroppo continua a succedere, in barba al Principio di Precauzione sancito dalla normativa, ma anche di ogni elementare regola di prudenza nell’esercizio di un’attività industriale