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Lecco Today
Bonifica dei “siti orfani” a rischio ambientale: presto al via i lavori nell’area ex Safilo
Bonifica ‘Siti Orfani’ a Rischio Ambientale: Presto i Lavori all’Ex Safilo di Vercurago. 65 Milioni di Euro per il recupero di 16 aree inquinate in Lombardia, 8 Milioni a Lecco.
Una maggiore diffusione delle Polizze per i Danni Ambientali garantirebbe una migliore applicazione del principio Chi Inquina Paga assicurando che l’impresa sarà in grado di far fronte alla bonifica,
Ultimo effetto collaterale sarebbe un forte risparmio della spesa pubblica che non avrebbe necessità di stanziare ingenti fondi, come in questo caso, per far fronte a interventi di bonifica che dovrebbero restare a carico delle imprese
BRUNDISIUM.IT
Discarica Autigno. Caroli: Tempi di intervento improcrastinabili per disinnescare una vera e propria
HASHTAGSICILIA.IT
Italia avvelenata: solo il 6% dei suoli bonificati.
Il report delle associazioni ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica Italiana, Legambiente e Libera mette a fuoco una situazione di stallo rispetto al tema delle Bonifiche ambientali. Emergono infatti dal report gravi ritardi amministrativi, una media bassissima di 11 ettari bonificati
l’anno, 35 reati di omessa bonifica dal 2015 al 2023. Secondo l’esperienza maturata dal Pool Ambiente, le imprese che si dotano di una copertura assicurativa per i danni all’ambiente sono statisticamente più attente al rispetto delle leggi, incluse le norme ambientali, sono quindi meno soggette a ecoreati e, qualora si verifichi un danno all’ambiente, sono in grado di ottemperare agli obblighi di bonifica. La scarsa diffusione di tali coperture impedisce che tale effetto positivo si esplichi su tutto il territorio italiano. Servirebbero infatti incentivi ad un maggior ricorso a tali coperture che oggi è fermo a meno dell’1% delle imprese italiane.
L' ECO DI BERGAMO
Inquinamento, 90 siti da bonificare
Il recente censimento nella provincia di Bergamo evidenzia come la assoluta maggioranza dei siti da bonificare sia legata a vecchi stabilimenti. Questo secondo noi è anche perché gli eventi improvvisi e visibili sono una esigua minoranza, mentre la maggior parte della contaminazione è prodotta da vecchi impianti non adeguatamente mantenuti, con il beneplacito della normativa vigente che preferisce concentrarsi sugli aspetti punitivi e di ripristino dell’eventuale contaminazione, piuttosto che prevenire il danno
IL GAZZETTINO - EDIZIONE PADOVA/ABANO/
Ex Italsintex, non ci sono le risorse per la bonifica
Ennesimo caso in cui il principio “Chi inquina paga” non può essere applicato e dovranno provvedere le risorse pubbliche per ripristinare le aree inquinate.
MONTAGNEEPAESI.COM
Siti orfani, Lombardia investe 65 milioni, maxi piano di risanamento
La regione Lombardia investe 65 milioni per i siti “orfani” .
Come ‘siti orfani’ si intendono aree inquinate in cui non è individuabile un responsabile della
contaminazione o lo stesso non agisce. Lo è anche dove un percorso per la bonifica è stato avviato ma mai concluso,anche eventualmente da soggetti incolpevoli ﴾ad esempio il proprietario﴿.
REGGIONLINE.COM (WEB)
Bonifica dello stabilimento Inalca: “Adesso tocca alla proprieta’ intervenire”. VIDEO
Terminate le operazioni svolte in emergenza dai vigili del fuoco nell’area del maxi incendio Inalca, l’amministrazione con un’ordinanza chiama in causa la proprietà degli immobili .
“E’ necessario che inizi le bonifiche all’interno dell’area per contingentare il cemento amianto ancora presente nell’area. In questi giorni è stato tenuto sotto controllo dai vigili del fuoco che lo tenevano bagnato per
evitare dispersioni”.
TOSCANACHIANTIAMBIENT E.IT
Terreni e acque inquinati, bonifiche rimandate: una triste storia italiana.
150.000 ettari di terreni contaminati e 77.000 ettari di superfici marine danneggiate, principalmente in Piemonte,
Lombardia e Sardegna sono l’effetto anche di una scarsa diffusione di coperture assicurative per i danni all’ambiente. Introdurre maggiori obblighi sulla corretta gestione dei rischi di responsabilità ambientale sarebbe un primo passo importante per una protezione più efficace delle risorse naturali e della salute dei cittadini.
L' EDICOLA
Pozzo Filici, il Tar dà ragione alla Provincia: “Chi inquina paga”
La normativa ambientale è basata sul principio “chi inquina paga” che impone, al soggetto responsabile di un danno ambientale, di intraprendere tutte le azioni necessarie di prevenzione e di riparazione e di sostenere tutti i costi relativi.
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A Sona, la falda sotterranea è inquinata da tetracloroetilene, confermato da analisi Arpav sull’area dell’ex deposito Sun Oil, in passato trasformato illegalmente in impianto di rifiuti liquidi. La contaminazione, a circa 60 metri di profondità, non minaccia i pozzi di acqua potabile, ma si teme per quelli agricoli. La Provincia ha avviato un procedimento per obbligare la proprietà alla bonifica, ma i responsabili sono irrintracciabili.