Rassegna Stampa
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IL RESTO DEL CARLINO - EDIZIONE MACERATA
“E’ stato un inquinamento a provocare la moria di grosse carpe”
GREENME.IT (WEB)
I rifiuti di plastica piu’ pericolosi al mondo non sono buste e mascherine, hai mai sentito parlare
Il mare, i fiumi e i laghi sono habitat molto vulnerabili. Non solo prodotti petroliferi e chimici possono causare gravi danni se dispersi. I nurdles, granulato plastico usato per produrre gran parte dei manufatti in plastica se disperso può causare gravi danni all’ambiente. Per chi affida il trasporto di questo materiale via nave è molto importante avere un’adeguata copertura assicurativa che copra la responsabilità del committente in caso di danno all’ambiente.
IL MESSAGGERO
Incendio in una raffineria dell’Eni due ore di paura ma nessuna vittima
Incendi ed esplosioni possono avere effetti molto gravi sull’ambiente e di conseguenza anche sulla salute delle persone. Nubi tossiche ma anche polveri cariche di contaminanti che si depositano su terreno e corpi idrici possono causare gravi danni. Le esplosioni e le relative onde d’urto possono inoltre danneggiare gravemente flora, fauna e habitat naturali. Per questo motivo è sempre importante che l’azienda abbia adeguate coperture assicurative per i danni all’ambiente.
ILSALVAGENTE.IT
Inquinamento da nurdle: un disastro sottovalutato
In questo disastro marittimo i più gravi danni all’ambiente non sono al momento imputati alla perdita di idrocarburi e delle sostanze chimiche trasportate ma alla dispersione di granulato plastico che è entrato nella catena alimentare e sta arrecando gravissimi danni a numerose specie e habitat naturali. A differenza di composti chimici che tendono a diluirsi in mare o a depositarsi sul fondo, in questo caso il materiale tende a disperdersi ed è estremamente persistente una volta introdotto nell’ambiente.
L' UFFICIO TECNICO
Procedure di caratterizzazione e bonifica: gli aggiornamenti normativi nel biennio 2020-2021
Un breve e utile riepilogo delle principali novità normative del periodo 2020-21 in tema di caratterizzazione e bonifica dei siti contaminati
METROPOLIS
Bonifiche dei siti fantasma: pronti 500 milioni
500 milioni stanziati nell’ambito del PNRR per far fronte alla bonifica dei siti “orfani”. Il motivo per cui tali siti risultano “orfani” e la bonifica non viene condotta dal soggetto responsabile è – in molti casi – che questo non aveva i fondi necessari per far fronte alle spese di bonifica/ripristino del sito. Una maggiore diffusione delle Polizze per i Danni Ambientali garantirebbe una migliore applicazione del principio Chi Inquina Paga, agli enti e ai cittadini che l’impresa sarà in grado di far fronte alla bonifica, ripristinare le risorse naturali danneggiate e risarcire i terzi danneggiati. Ultimo effetto collaterale sarebbe un forte risparmio della spesa pubblica che non avrebbe necessità di stanziare ingenti fondi, come in questo caso, per far fronte a interventi di bonifica che dovrebbero restare a carico delle imprese. Da un’analisi condotta dal Pool Ambiente emerge anche come le imprese che si assicurano per i rischi ambientali abbiano una maggiore propensione alla compliance normativa e al rispetto degli obblighi di bonifica e ripristino come previsti dal D.Lgs. 152/2006 Parte Quarta Titolo V e Parte Sesta.
GREENME.IT (WEB)
Scoperti piu’ di 80 sostanze inquinanti nel suolo contaminato del SIN Brescia-Caffaro
Le nuove sostanze mappate sono frutto della trasformazione e degradazione di inquinanti come PCB. La situazione nel SIN Brescia-Caffaro è ancora oggi particolarmente grave e urgente e continua ad aggravare la contaminazione e il deterioramento delle risorse naturali.
CORRIEREDELVENETO.COR RIERE.IT (WEB)
«Pfas, e’ il piu’ grande inquinamento acqueo d’Europa» – CorrieredelVeneto.it
Aggiornamento su MITENI e la contaminazione da PFAS che risulta essere la più grave d’Europa per estensione della falda contaminata.
FORTPRESS MAGAZINE
Prassi UNIPdR 1212021, il passo avanti su impresa 4.0 e gestione dell’innovazione
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la Prassi UNI/pdR 121:2021 relativa all’impresa 4.0 e la gestione dell’innovazione nelle PMI e nelle reti di Imprese. Un documento necessario per regolamentare, da una parte, e rendere più gestibile, dall’altra, l’ecosistema dell’innovazione che ha subito un’impennata dopo la congiuntura pandemica.
La prassi UNI/pdR 121.2021, analizza con dettaglio il tessuto delle piccole medie imprese italiane,
riconoscendone a livello mondiale la creatività e qualità dei prodotti, fulcro della storia di ogni singola impresa. Ma pone un allarme, un avviso: “l’attuale volatilità, incertezza, complessità, ambiguità dei mercati globalizzati e del paradigma 4.0 impongono un ulteriore salto di qualità, ovvero saper gestire l’innovazione per generare valore per tutti”.
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Non solo e industrie possono arrecare danno all’ambiente. Un grande complesso condominiale in questo caso di cronaca è sospettato di aver causato la moria di carpe in un laghetto a Porto Recanati. La causa sembrerebbe una perdita dalle reti interrati dei reflui civili. Nell’ordinamento italiano gli obblighi per chi inquina sono i medesimi sia che il responsabile sia un’impresa così come per un privato.