Rassegna Stampa
Filtra
LA SICILIA
Sversamenti fognari nel torrente Macchia
Le recenti eruzioni vulcaniche dell’Etna hanno provocato l’occlusione, dovuta a ceneri e detriti, di circa 140 metri di asta fognaria, causando lo sversamento di liquami che sono successivamente tracimati nel Torrente Macchia, dirigendosi quindi verso il mare. Sono in fase di esecuzione le operazioni di emergenza ed ulteriori verifiche su altri tratti fognari per scongiurare nuovi sversamenti.
MAGAZINEQUALITA.IT
La nuova certificazione UNI Ambiente Protetto
E’ stata presentata presso la Sala Stampa della Camera dei deputati la nuova UNI/PdR 107:2021 Ambiente Protetto, sviluppata e recentemente pubblicata da UNI per fornire alle imprese uno strumento pratico per rendere più efficace la propria politica di tutela dell’ambiente e in particolare la prevenzione di eventuali danni a terreno, acqua, aria e habitat naturali.
ILPICCOLO.GELOCAL.IT (WEB)
Disastro ambientale in Peru’: uno sversamento di petrolio causato dallo tsunami di Tonga contamina diverse aree protette
L’eruzione del vulcano Hunga-Tonga, avvenuta nell’Arcipelago di Tonga, ha provocato uno Tsunami che si è abbattuto sulle coste del Perù, a 10.000 km di distanza, dove una petroliera stava effettuando le operazioni di scarico del greggio presso una raffineria. Il movimento indotto dall’onda anomala ha causato la rottura delle tubazioni di scarico, facendo riversare in mare almeno 6 mila barili di greggio che, trascinato dalle correnti, sono andati ad impattare due importanti riserve naturali. Sono in corso le operazioni di pulizia, ma il danno causato sembra estremamente grave.
CORRIERE DELLE ALPI
Grave incendio ad un’impresa di trattamento dei rifiuti
Un grave incendio ha colpito il parco macchine operatrici di un’impresa di trattamento dei rifiuti nel veronese e, grazie all’intervento di diverse squadre dei vigili del fuoco, si è evitata la propagazione delle fiamme anche alla struttura dove avvengono le operazioni di recupero. Le conseguenze per l’ambiente sembrerebbero limitate ed al momento non sono emersi indizi di un’azione dolosa.
GIORNALE DI CARATE
Olio nella Bevera, denunciata una ditta
La rottura di un tubo oleodinamico di un mezzo, utilizzato durante i lavori di rifacimento di alcuni marciapiedi, ha provocato, in un Comune della Brianza, una copiosa perdita di olio che si è infiltrata in alcuni tombini e, da lì, è giunta fino al Torrente Bevera. Le conseguenze ambientali sono ancora da accertare, il Torrente purtroppo non è la prima volta che viene colpito da eventi inquinanti di questo genere.
IL GAZZETTINO - EDIZIONE VENEZIA
Peschereccio affondato, gasolio disperso in mare
Un peschereccio di 12 metri, utilizzato come base per i lavori in un vivaio, a causa del maltempo si è rovesciato nella laguna di Chioggia, affondando parzialmente e provocando uno sversamento in mare di gasolio. L’intervento della Guardia di Finanza ha permesso di circoscrivere la chiazza ed ha anche permesso l’individuazione dei proprietari del natante.
IL GAZZETTINO - EDIZIONE TREVISO/MOGLIA
Sostanze sospette nel canale sul Sile indaga l’Arpav
Acque torbide e scure, in un canale che sfocia nel Fiume Sile, hanno fatto scattare l’emergenza ambientale in un Comune del Trevigiano. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di rimuovere le chiazze presenti, mentre ARPAV effettuava i dovuti campionamenti. In attesa degli esiti, proseguono le attività di ricerca del responsabile.
CREMA-NEWS.IT
Inquinamento delle acqua, identificati i responsabili
Inquinamento del fiume Serio attraverso sversamenti effettuati in due rogge. Grazie al pronto
intervento e alle immediate indagini sono stati individuati i responsabili.
Per quanto concerne la roggia Rino e lo sversamento di sabato, è stata identificata un’azienda di Campagnola cremasca; per lo sversamento finito nelle rogge Molinara, Molgora e Senna, che si innestano nel comune di Crema confluendo nel fiume Serio, la responsabilità è ascritta a un’azienda agricola del comune di Capralba.
I responsabili dovranno rispondere dell’inquinamento davanti a un giudice.
- « Precedente
- 1
- …
- 120
- 121
- 122
- 123
- 124
- …
- 199
- Successivo »
La Corte distrettuale olandese ha riconosciuto che gli impegni assunti da Shell in merito alla riduzione delle emissioni non fossero sufficienti, pertanto la Corte distrettuale de l’Aja, ha accolto la
richiesta presentata da 7 Ong e 17mila cittadini olandesi contro la multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell, condannando la multinazionale a tagliare le emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Questo fatto costituire un precedente molto importante, anche in considerazione del fatto che le emissioni di Co2, prime responsabili dei drammatici cambiamenti climatici, sono imputabili alle attività inquinanti delle imprese.