Tutela e politiche ambientali
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INSALUTENEWS.IT
Studio del Politecnico di Milano spiega come salvare il delta del Mekong dall’innalzamento dei mari
THEWATCHERPOST.IT
La guerra e i danni ambientali: il caso Ucraina
La guerra è specialmente morte, ma ci sono altre perdite meno visibili: i danni ambientali che vengono prodotti attraverso bombardamenti ed esplosioni che generano incendi, ma anche lo sfruttamento del suolo da parte degli eserciti, la presenza di industrie che abbandonate e non più manutenute possono provocare seri danni all’ambiente.
LINKIESTA.IT (WEB)
La guerra ha anche un enorme costo ambientale
Una guerra, in qualsiasi parte del mondo si svolga, ha pesanti conseguenze sulla scena climatica, soprattutto oggigiorno che ci troviamo già in una situazione di non ritorno. Le emissioni di CO2 dei più grandi eserciti sono maggiori di quelle di molti paesi del mondo messi insieme.
IL MESSAGGERO
Fiumi all’asciutto e incendi invernali. L’anno della siccita’
Il cambiamento climatico sta manifestandosi in modo sempre più concreto nella realtà di ogni giorno e di ogni cittadino
IL SOLE 24 ORE
Contravvenzioni e reati colposi. Il riciclaggio amplia ancora i reati presupposto
Una nuova direttiva rende più gravi le violazioni, anche colpose, della normativa ambientale
METROPOLIS
Bonifiche dei siti fantasma: pronti 500 milioni
500 milioni stanziati nell’ambito del PNRR per far fronte alla bonifica dei siti “orfani”. Il motivo per cui tali siti risultano “orfani” e la bonifica non viene condotta dal soggetto responsabile è – in molti casi – che questo non aveva i fondi necessari per far fronte alle spese di bonifica/ripristino del sito. Una maggiore diffusione delle Polizze per i Danni Ambientali garantirebbe una migliore applicazione del principio Chi Inquina Paga, agli enti e ai cittadini che l’impresa sarà in grado di far fronte alla bonifica, ripristinare le risorse naturali danneggiate e risarcire i terzi danneggiati. Ultimo effetto collaterale sarebbe un forte risparmio della spesa pubblica che non avrebbe necessità di stanziare ingenti fondi, come in questo caso, per far fronte a interventi di bonifica che dovrebbero restare a carico delle imprese. Da un’analisi condotta dal Pool Ambiente emerge anche come le imprese che si assicurano per i rischi ambientali abbiano una maggiore propensione alla compliance normativa e al rispetto degli obblighi di bonifica e ripristino come previsti dal D.Lgs. 152/2006 Parte Quarta Titolo V e Parte Sesta.
FORTPRESS MAGAZINE
Prassi UNIPdR 1212021, il passo avanti su impresa 4.0 e gestione dell’innovazione
Nei giorni scorsi è stata pubblicata la Prassi UNI/pdR 121:2021 relativa all’impresa 4.0 e la gestione dell’innovazione nelle PMI e nelle reti di Imprese. Un documento necessario per regolamentare, da una parte, e rendere più gestibile, dall’altra, l’ecosistema dell’innovazione che ha subito un’impennata dopo la congiuntura pandemica.
La prassi UNI/pdR 121.2021, analizza con dettaglio il tessuto delle piccole medie imprese italiane,
riconoscendone a livello mondiale la creatività e qualità dei prodotti, fulcro della storia di ogni singola impresa. Ma pone un allarme, un avviso: “l’attuale volatilità, incertezza, complessità, ambiguità dei mercati globalizzati e del paradigma 4.0 impongono un ulteriore salto di qualità, ovvero saper gestire l’innovazione per generare valore per tutti”.
BUONGIORNOSLOVACCHIA. SK (WEB2)
In Europa chi inquina non paga per i danni che provoca
Presentazione degli interessanti risultati di un’analisi europea sui casi di danno all’ambiente e sui costi di ripristino effettivamente sostenuti dai responsabili, che evidenzia la parziale disapplicazione del principio “chi inquina paga” e la necessità di altre soluzioni per una sua migliore e più efficace implementazione
L' UFFICIO TECNICO
Procedure di caratterizzazione e bonifica: gli aggiornamenti normativi nel biennio 2020-2021
Un breve e utile riepilogo delle principali novità normative del periodo 2020-21 in tema di caratterizzazione e bonifica dei siti contaminati
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Il delta del Mekong, come molte altre zone costiere e di delta, è a rischio per numerosi fattori, fra i quali l’innalzamento dei mari determinato dal riscaldamento globale, ma anche il pompaggio delle acque sotterranee (con conseguente subsidenza dei terreni soprastanti), l’estrazione delle sabbie dai corsi d’acqua, e l’interruzione del trasporto di sedimenti fluviali ai delta a causa della realizzazione di dighe. Questi sono tutti esempi dei numerosi casi possibili di danno all’ambiente non determinato da immissione di sostanze, coperti solo da polizze assicurative innovative