Chimico

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30.05.25

QDPNEWS.IT

Grosso incendio in zona industriale: Tenete chiuse porte e finestre

Un grosso incendio si è originato all’interno di un colorificio per cause ancora da accertare. Le operazioni di spegnimento sono state impegnative e ancora non si è a conoscenza di eventuali risvolti ambientali conseguenti a questo evento dannoso. L’incendio è uno degli scenari più diffusi di danno all’ambiente che molto spesso le aziende non considerano e sottovalutano.

27.05.25

BRESCIAOGGI

Finchimica, non rientra l’allarme

Spesso le aziende sottovalutano i rischi ambientali e le conseguenze di un potenziale evento di danno all’ambiente. Quando si verifica il danno all’ambiente, l’iter legale e gli iter di indagini ambientali e di bonifica sono spesso lunghi e molto costosi. Avere una polizza ambientale è una tutela per l’azienda stessa e per la collettività.

16.05.25

LA NUOVA DI VENEZIA E MESTRE

Pfas, riconosciuta la malattia professionale

Sentenza importante che riconosce la correlazione tra l’esposizione ai PFAS e il tumore. Questa sentenza rivestirà sicuramente un importante ruolo per i processi in corso e futuri relativi a casi di contaminazione da PFAS che in Italia potrebbero essere centinaia.

15.05.25

TELEAMBIENTE.IT

Catalogna, nube tossica da incendio in azienda chimica: 150mila persone confinate in casa

Un grave incendio ha costretto il dispiegamento di numerosi vigili del fuoco in uno magazzino di prodotti chimici situato nella zona industriale La Red di Alcalá de Guadaíra – a 16 km di distanza da Siviglia -, dopo un’esplosione avvenuta poco prima delle 13:30 del 14 maggio. La nube di fumo generata è stata visibile da comuni situati a più di 80 chilometri dal sito. L’incendio ha costretto più di 80mila persone a confinarsi in casa per diverse ore per non respirare l’aria tossica e l’evacuazione di imprese limitrofe.

L’azienda colpita è impegnata nella distribuzione e commercializzazione di prodotti chimici dal 1985, dopo aver iniziato la sua attività nel 1975 come trasformatore di materie plastiche. La sua struttura ha una superficie di undicimila metri quadrati, di cui 4.500 coperti, e ha una capacità di stoccaggio di mille metri cubi di prodotti liquidi sfusi, oltre alla capacità di immagazzinare più di cinquemila pallet. L’impresa non ha quindi al proprio interno la produzione di composti chimici ma solo la loro commercializzazione. Nonostante il processo produttivo sia apparentemente a “rischio basso”, un’attività di questo tipo è comunque interessata da vari potenziali scenari di danno all’ambiente come lo sversamento di sostanze nelle aree di carico/scarico o di stoccaggio, l’eventuale fuoriuscita di prodotto da impianti come serbatoi, silos o tubature e naturalmente lo scenario dell’incendio e dell’esplosione che può portare a ingenti costi di bonifica e risarcimento dei terzi danneggiati.

11.04.25

ECOVICENTINO.IT

Incendio in fabbrica chimica a Caivano. Rischio diossina e scuole chiuse

Forte preoccupazione per la possibilità di formazione e diffusione di diossina a seguito di un incendio sviluppatesi in una industria chimica.

28.03.25

L' ARENA

Caso Pfas, chiesti 240 milioni di danni

Il caso Miteni, un caso scuola in Europa, probabilmente uno dei più gravi del mondo come contaminazione da PFAS procede in sede civile e penale. A 240 milioni ammontano i danni richiesti dalle numerose parte civili coinvolte nel processo.

25.03.25

QUIBRESCIA.IT (WEB)

Manerbio, Finchimica: interrogazione parlamentare sul nodo inquinamento

24.03.25

IL MATTINO DI PADOVA

Pfas, maxi risarcimento chiesto dal gestore idrico

Prosegue il processo a Miteni, a seguito della contaminazione da PFAS della falda acquifera il conto risulta sempre più salato tra spese di bonifica e risarcimento dei terzi danneggiati.

A 240 milioni ammonta, infatti, la richiesta delle parti civili coinvolte per i danni subiti.

18.03.25

WORLDMAGAZINE.IT

Metalli pesanti nel fiume Kelani: a rischio l’acqua di Colombo

Disastro ambientale in Sri Lanka dove sversamenti e scarichi incontrollati di un’azienda chimica hanno compromesso una delle principali fonti di approvvigionamento di acqua del paese.

27.02.25

IL GAZZETTINO - EDIZIONE PADOVA/ABANO/

Ex Italsintex, non ci sono le risorse per la bonifica

Ennesimo caso in cui il principio “Chi inquina paga” non può essere applicato e dovranno provvedere le risorse pubbliche per ripristinare le aree inquinate.