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IL GAZZETTINO - EDIZIONE VENEZIA
Peschereccio affondato, gasolio disperso in mare
Un peschereccio di 12 metri, utilizzato come base per i lavori in un vivaio, a causa del maltempo si è rovesciato nella laguna di Chioggia, affondando parzialmente e provocando uno sversamento in mare di gasolio. L’intervento della Guardia di Finanza ha permesso di circoscrivere la chiazza ed ha anche permesso l’individuazione dei proprietari del natante.
IL MATTINO DI PADOVA
Un deposito in fiamme a San Silvestro. Ipotesi “botto”
Un atto vandalico è probabilmente la causa dell’incendio in un’importante vetreria. L’incendio ha richiesto molte ore per essere spento e la nube che si è sviluppata ha prodotto danni a terzi e all’ambiente ancora da quantificare. Se siamo portati a pensare al deposito di una vetreria come a rischio ambientale zero è importante ricordare che ci sono rischi come quello legato all’incendio che sono trasversali a tutte le tipologie di impresa e che possono causare gravi danni all’ambiente anche qualora non siano presenti nel sito sostanze pericolose.
GREENME.IT (WEB)
I rifiuti di plastica piu’ pericolosi al mondo non sono buste e mascherine, hai mai sentito parlare
Il mare, i fiumi e i laghi sono habitat molto vulnerabili. Non solo prodotti petroliferi e chimici possono causare gravi danni se dispersi. I nurdles, granulato plastico usato per produrre gran parte dei manufatti in plastica se disperso può causare gravi danni all’ambiente. Per chi affida il trasporto di questo materiale via nave è molto importante avere un’adeguata copertura assicurativa che copra la responsabilità del committente in caso di danno all’ambiente.
IL QUOTIDIANO DEL SUD
PORTO SOTTO SEQUESTRO E ORA SI INDAGA PURE PER DISASTRO AMBIENTALE
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La Corte distrettuale olandese ha riconosciuto che gli impegni assunti da Shell in merito alla riduzione delle emissioni non fossero sufficienti, pertanto la Corte distrettuale de l’Aja, ha accolto la
richiesta presentata da 7 Ong e 17mila cittadini olandesi contro la multinazionale petrolifera Royal Dutch Shell, condannando la multinazionale a tagliare le emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019. Questo fatto costituire un precedente molto importante, anche in considerazione del fatto che le emissioni di Co2, prime responsabili dei drammatici cambiamenti climatici, sono imputabili alle attività inquinanti delle imprese.