Eventi naturali
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Idealista
Lombardia e Veneto a rischio climatico
La seconda economia regionale d’Europa, la Lombardia, si trova al quinto posto nella classifica europea fra le regioni con il maggior rischio climatico: inondazioni, incendi boschivi, caldo, freddo e vento estremo, siccità e movimenti del suolo ad essa correlati; il Veneto al quarto posto. Un elevato rischio climatico si traduce anche in un elevato rischio di danno all’ambiente. Un motivo in più per le imprese di Lombardia e Veneto per sottoscrivere una copertura completa per danni all’ambiente.
CRONACHE DI NAPOLI
Una guaina bituminosa mette a rischio un noccioleto
Una guaina bituminosa che rivestiva un fabbricato tetto precipita in un noccioleto a causa del forte vento mettendo così a rischio il raccolto e l’integrità dei terreni di un noccioleto.
Se non vengono messe in atto adeguante e pronte misure di intervento si rischia di provocare danni sia al raccolto che al terreno sottostante, perché sotto l’effetto della pioggia, la guaina bituminosa rilascia delle sostanze nocive che potrebbe intaccare la salubrità della falda acquifera e l’integrità dei terreni. Risulta dunque necessario intervenire al più presto per scongiurare eventuali danni ambientali. Eventi naturali eccezionali o estremi sono sempre più comuni e possono avere conseguenze molto impattanti nei confronti delle matrici ambientali, provocando inaspettati danni ambientali, è importante per un’azienda assicurarsi adeguatamente anche per questi scenari di rischio, sempre più frequenti.
ITALIA OGGI SETTE (ITALIA OGGI)
Climate change, piu’ polizze contro i disastri ambientali
Gli eventi meteorologici eccezionali stanno diventando sempre più frequenti e nel mondo si sta ampliando la richiesta di coperture assicurative ad hoc che includano anche il rischio di causare un danno all’ambiente in conseguenza di un evento naturale eccezionale. Questo è naturalmente fondamentale per la protezione diretta dell’azienda dalle eventuali richieste di risarcimento, ma diventa sempre più importante anche in un’ottica di rating ESG.
Analogamente sono in continua crescita, per ora soprattutto all’estero, le azioni contro gli stessi manager per non aver prevenuto e gestito correttamente il rischio conseguente al cambiamento climatico. Ma non solo: cominciano ormai ad arrivare in tribunale i primi casi per aver contribuito a causare il cambiamento climatico stesso.
Evidenziamo per completezza che i più recenti testi assicurativi permettono, oltre alla tradizionale copertura dell’eventuale danno all’ambiente innescato da un evento meteorologico eccezionale, anche la copertura dell’eventuale contributo involontario al cambiamento climatico.
LA NAZIONE
Bombe d’acqua e siccita’: cresce l’inquinamento
L’alternanza di periodi di scarsa piovosità con le cosiddette bombe d’acqua, ovvero momenti di piovosità elevatissima, attribuibile al cambiamento climatico in atto, mostra un nuovo elemento di preoccupazione, in quanto risulterebbe causare sia il dilavamento di contaminanti “fossili”, ovvero contaminanti precedentemente bloccati nel terreno dagli anni ’70-’80, sia il by-pass dei depuratori delle acque reflue. In questo articolo è ben schematizzato il funzionamento di questi meccanismi di contaminazione.
GREENME.IT (WEB)
L’Italia dovrebbe imparare dagli errori che hanno portato all’alluvione nelle Marche.
La celebrazione della Giornata Internazionale per la riduzione dei disastri ambientali è stata l’occasione per ribadire l’importanza di contenere i rischi dovuti alle catastrofi naturali e sensibilizzare sugli effetti dei fenomeni estremi, sempre più diffusi in tutto il mondo.
Le Scienze
Le regioni centrali tirreniche un hot-spot per i tornado
Da un recente lavoro del CNR risulta che in Italia negli ultimi 30 anni sono avvenuti oltre 15 tornado di elevata intensità all’anno, con un graduale incremento della frequenza a causa dei cambiamenti climatici in atto. Le osservazioni, suffragate da analisi statistiche e da modelli matematici, rilevano una elevata frequenza di tali fenomeni in aree economicamente sviluppate, quali la Pianura Padana ed il Lazio, nelle quali operano numerose aziende che possono esserne impattate, e di conseguenza possono a loro volta causare un danno all’ambiente (ad es. per il danneggiamento di serbatoi e tubazioni fuori terra)
ILPICCOLO.GELOCAL.IT (WEB)
Disastro ambientale in Peru’: uno sversamento di petrolio causato dallo tsunami di Tonga contamina diverse aree protette
L’eruzione del vulcano Hunga-Tonga, avvenuta nell’Arcipelago di Tonga, ha provocato uno Tsunami che si è abbattuto sulle coste del Perù, a 10.000 km di distanza, dove una petroliera stava effettuando le operazioni di scarico del greggio presso una raffineria. Il movimento indotto dall’onda anomala ha causato la rottura delle tubazioni di scarico, facendo riversare in mare almeno 6 mila barili di greggio che, trascinato dalle correnti, sono andati ad impattare due importanti riserve naturali. Sono in corso le operazioni di pulizia, ma il danno causato sembra estremamente grave.
ANALIZEBASILICATA.ALT ERVISTA.ORG/BLOG
I cambiamenti climatici e in particolare gli eventi naturali estremi causano con sempre maggiore frequenza e intensità gravi danni alle persone, alle abitazioni così come alle imprese. Spesso però si sottovalutano o comunque se ne parla troppo poco, dei danni all’ambiente conseguenti a tali eventi. Quando ad esempio un’azienda agricola viene coinvolta da un’inondazione quello che spesso capita è che agrofarmaci, oli, combustibili presenti in azienda vengano dilavati dall’acqua andando così a contaminare acque e terreno. La normativa italiana (Parte Quarta Titolo V del D.Lgs 152/2006) prevede che il responsabile sia tenuto alla messa in sicurezza e bonifica anche se la causa scatenante è un evento naturale estremo. Non solo è importante che le imprese ne siano consapevoli ma che si dotino di adeguate coperture assicurative in grado di coprire le spese per i danni all’ambiente anche in questa fattispecie di evento.