Attività di bonifica
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PRIMAMONZA.IT (WEB)
“Lombarda Petroli”: a 15 anni dal disastro ecco il progetto per la bonifica dei terreni
Dopo 15 anni di convivenza della popolazione con suolo e falda contaminata e grazie a 7 milioni di euro di fondi pubblici (PNRR) si potrà cominciare a porre rimedio alla bonifica di un sito inquinato in una delle aree più densamente popolate d’Italia. Con le opportune garanzie finanziarie probabilmente questa bonifica avrebbe già potuto essere completata da anni, e senza impattare sulla finanza pubblica, ovvero di tutti noi
ILGIORNALEDIVICENZA.I T (WEB)
Con la start up “Spuma” si rimuovono i Pfas
Dall’incessante ricerca, una promettente tecnologia per la bonifica dei PFAS fa sperare nel prossimo sviluppo di tecnologie più sostenibili delle attuali per la rimozione di questi inquinanti dalle matrici ambientali.
ALTRECONOMIA.IT (WEB)
Disastro della Caffaro di Brescia: dopo vent’anni, finalmente, chi inquina paga
A oltre vent’anni dalla scoperta del gravissimo caso “Caffaro” una sentenza della corte di giustizia europea condanna la multinazionale LivanOva al pagamento di oltre 450 milioni di euro per le bonifiche .
GRUPPODINTERVENTOGIUR IDICOWEB.COM
La bonifica dei siti inquinati d’interesse nazionale prosegue con lentezza e disorganizzazione.
La recente Deliberazione della Corte dei Conti n° 87/2024/G relativa al fondo per la bonifica e messa in sicurezza dei siti di interesse nazionale è l’occasione per fare il punto sull’avanzamento delle attività di risanamento in queste aree.
VICENZATODAY.IT (WEB)
Pfas e inquinamento perenne, il rebus senza fine torna a Montecitorio
L’inquinamento causato dalla Miteni, fallita di recente, ha contaminato acque superficiali, falde e acquedotti con i Pfas, composti chimici industriali noti per la loro persistenza nell’ambiente e la loro tossicità per l’uomo. E’ urgente intervenire con azioni mirate e tempestive per ridurre l’impatto di queste sostanze tossiche sulla salute pubblica e ristabilire un equilibrio ambientale sostenibile.
CORRIERE DELLA SERA - EDIZIONE BRESCIA
Dalla Loggia 3 milioni per fare la bonifica
Per l’applicazione del principio “chi inquina paga” è cruciale che il soggetto responsabile dell’inquinamento abbia le risorse necessarie per far fronte alle conseguenze dell’evento di danno all’ambiente e sia quindi in grado di sostenere le spese di riparazione delle risorse naturali danneggiate, altrimenti resta un principio ideale ma di fatto non applicabile come ad esempio in questo caso.
La presenza di una polizza di Responsabilità Ambientale fornisce garanzie sull’esecuzione degli interventi di bonifica e ripristino, costituendo di fatto un’importante protezione della salute delle persone ed evitando che il danno economico non ricada sulla collettività.
CRONACHE DI CASERTA
Acque europee contaminate da Tfa. Gli ambientalisti lanciano l’allarme
Le acque europee sono pesantemente contaminate dall’acido trifluoroacetico, un residuo persistente dei Pfas. La Rete europea di azione sui pesticidi, ha trovato questa sostanza in acque superficiali e sotterranee in 10 paesi dell’UE, evidenziando un problema di contaminazione che richiede un intervento urgente.
ECOERA.IT
Lombardia accelera sulle bonifiche di 18 siti orfani
Nuovi fondi per un totale di 65 milioni di euro per la bonifica di 18 siti orfani della Lombardia.
GIORNALE DI BRESCIA
Allarme inquinamento alle Cave Rocca: servono 10 milioni di euro per la bonifica
Preoccupa l’inquinamento nella falda superficiale alle cave di Rocca a Fiesse in seguito alle analisi effettuate da Arpa. Sono stati riscontrati valori alti di cromo esavalente, ferro e manganese. Sarà necessario procedere con un’attività di bonifica per risolvere definitivamente la questione.
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Il recente censimento nella provincia di Bergamo evidenzia come la assoluta maggioranza dei siti da bonificare sia legata a vecchi stabilimenti. Questo secondo noi è anche perché gli eventi improvvisi e visibili sono una esigua minoranza, mentre la maggior parte della contaminazione è prodotta da vecchi impianti non adeguatamente mantenuti, con il beneplacito della normativa vigente che preferisce concentrarsi sugli aspetti punitivi e di ripristino dell’eventuale contaminazione, piuttosto che prevenire il danno